Grazie a tutti coloro che mi hanno scritto sms, email per avere notizie su come è andato il viaggio e su come stavo.
La prima settimana è stata apparentemente tranquilla a sbrigare pratiche burocratiche e cercando casa. Avete letto bene? Cercare casa.
Prima di tutto con il mio fiuto infallibile rischio di andare a pescare un bel appartamento con una simpatica vecchiettina sopra di me che in un inglese strettissimo cerca di dirmi che ha delle crepe; e poi vi potete immaginare la mia carenza di vocabolario in ambito immobiliare?
Alla vecchiettina dirò di non rompere le palle, to break my balls? Si dice così? Tanto prima o poi arriverà una bella scossa di terremoto che quella sua simpatica casina gliela distruggerà del tutto!
Prometto invece di lavorare sul vocabolario immobiliare perché fino ad ora la ricerca della casa è consistita semplicemente nel guardarla e non certo nel capire tutto quello che va capito. Praticamente agli incontri dei suoni escono da sorridenti visi di agenti immobiliari ed il mio cervello cerca di attribuire a questi suoni delle parole. Non riuscendoci ed essendo molto stanco passa alla semplice interpretazione dei gesti, un po’ come alle origini dell’uomo. E non parliamo poi del male alla mascella che mi viene perché dovendomi integrare devo ridere, ridere e ancora ridere sempre e comunque. La ricerca continua, una trattativa è avviata e quindi sono ancora in albergo.
Vi voglio raccontare anche la figura che ho fatto sull’aereo. Immagine questa scena… business class, ilcesco con le calze che cerca di capire dove si butta la rumenta, tutti che si comportano come se fossero a casa loro e aprono cassettini a destra e a manca tirando fuori tutto quello di cui hanno bisogno ed io sono li che sto cercando di capire cosa sono due oggetti rotondi di pseudo carta… le coperture delle cuffiette per questioni igeniche! Sono circondato da hostess fighe e gentili che parlano in francese, una donna manager super figa rampante (che potrebbe essere Nadia) e un menù che mi accingo a leggere… in francese. C’è anche il piatto del giorno, consigliato dallo chef! Ma dove sarà questo chef, anche lui in cabina che spadella? La mia vicina di posto, manager rampante non può portare sull’aereo una lametta per le unghie e c’è qualcuno che si diverte a fare il cuoco in cabina con fuoco e coltelli? Mah, si sa che i francesi sono strani… però ad un certo punto è inevitabile, iniziano ad irritarmi. Perché devono mettere il menu solo in francese? Perché quando cerco di dire “merci” fanno finta di non capirmi? Perché? Perché ho scelto Air France? Vabbè, ho ancora la cintura allacciata e siamo già a 10.000 metri di altezza perché altrimenti la tentazione di aprire la porta e dire aurevoir e vadaviailcul era forte! Cerchiamo di decidere cosa mangiare visto che l’hostess sta per arrivare ed inizierà a fare smorfie di incomprensione sulla mia scelta e sarò costretto ad usare il mio indice per indicargliela. Siccome non mi piaceva l’idea che ci potesse essere il cuoco in cabina rinuncio al piatto del giorno con la speranza che lo potessero licenziare e mi butto su un "dos de colin". Voi come lo interpretate? Nadia non suggerire! Beh io ho pensato a della carne e poi visto che era accompagnato da semplici verdure, perché non sceglierlo? Bene sapete che cosa era? Merluzzo! E sapete un’altra cosa? Bastava sfogliare tutto il libretto ed essere meno agitato e avrei trovato il menù in inglese. Beh tanto non avrei mai saputo il significato di hake fish ma almeno fish mi avrebbe inequivocabilmente fatto capire che non era carne : - )
Comunque per il momento tutto sotto controllo, l’inglese un po’ lo capisco, per la maggior parte delle volte no, ma non importa perché per adesso sto vivendo questa esperienza bene grazie anche al fatto che la mamma sembra tranquilla.
Ora vi lascio con alcune foto fatte da me per farvi vedere bene dove mi trovo e dove lavoro.
Un abbraccio a tutti.
Ilcesco
Come sapete sono a San Francisco ed oggi è finalmente una stupenda giornata primaverile
Il palazzo nel quale si trovano i nostri uffici, nella zona turistica del Pier 39
L'ingresso degli uffici al terzo piano
Il bar per gli ospiti
La cucina per i dipendenti... faccio notare che il tavolo si trasforma in un biliardo
Il mio box di lavoro
Sulla mia scrivania c’è un particolare molto importante. Il primo che manderà un commento a questo post con la risposta esatta vincerà una cena qui a San Francisco!
barbaforte!!!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaciao cesco,
RispondiEliminasolo 4 commenti, vado di corsa:
1) il particolare sulla tua scrivania è il barbapapà antistress, giusto?
2) ma la 626 a SF non è arrivata? cosa sono tutti quei cavi scoperti sotto la scrivania??!!??
3) non capisco come i francesi possano irritarti soltanto ad un certo punto ... a me stanno sulle scatole fin da subito!!!
4) non ho letto commenti sulle tue colleghe: dimenticanza o tutte cozze?
take care
andrea
Ma cher Francis,
RispondiEliminaMerci, merci et merci de m'avoir fait tant rire. Il y a long temps que je n'ai pas ris autant.
Bien à toi
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaCiao Andre,
RispondiElimina1) yes il particolare è proprio il barbaforte dell'Ale :-)
2) effettivamente non ci avevo fatto caso alla situazione dei fili, ma è giustificata dal fatto che è una scrivania temporanea
3) eheheh do' sempre un'altra chance
4) diciamo che mi sono concentrato su altre cose, a sopravvivere ecco... cmq per il pubblico maschile le colleghe sono equamente distribuite tra interessanti, cozze e sealions :-)
Ciao ilesco!
RispondiEliminaben arrivato...
ma chi sono tutti questi francesi? non ti bastava il caro vecchio nonno Gino? ah, ecco! tu non hai fatto in tempo a conoscerlo, forse! Ma chiedi a mamma (la tua o la mia è indifferente) e lei ti saprà dare informazioni dettagliate!
Baci stretti... o abbraccio grosso?
Ambra